di Daniela Gori. Ph: Foto Olympia
giugno 2019
Ha solo 25 anni, ma non ci si deve meravigliare se così giovane è già un bravo medico: da sempre ha avuto grandi capacità nello studio, insieme a una notevole vivacità intellettiva.
Adesso il dottor Nicolò Chiti, si sta distinguendo però anche per un altro aspetto, che forse stupirà ancora di più, ossia è diventato un campione di corse amatoriali. «Non deve stupire invece» dice Nicolò «in Italia siamo spesso abituati a credere che chi è un tipo bravo a scuola non lo è altrettanto nello sport, quasi che le due cose non possano coesistere. Invece posso assicurare che non è così, come per esempio dimostrano certi studenti nei campus americani, che sono incentivati a praticare qualche disciplina nel tempo che non passano sui libri. Io per esempio da ragazzo giocavo a calcio, ma quando ho smesso ho cominciato ad allenarmi 3 o 4 volte a settimana andando a correre per conto mio, nelle stradine di campagna del nostro territorio. Posso dire tra l’altro, da medico, che ne trae giovamento il fisico e anche la mente». E così Nicolò ha cominciato a iscriversi a qualche gara, e a poco a poco a piazzarsi sempre meglio, fino a salire diverse volte sul podio. Intanto i frequentatori abituali si chiedevano chi fosse, nello stupore generale soprattutto dopo la sua vittoria del trofeo dei “Cinque Frantoi”. Dal momento che non lo conoscevano ancora negli ambienti delle corse, era soprannominato “quello dai calzini verdi”, per l’abitudine di indossare appunto un paio di calzettoni di quel colore.
E’ stata poi la “Podistica” di Quarrata ad offrirgli nel 2018 di entrare a far parte del suo gruppo, dopo che aveva vinto una quindicina di gare. «Mi piace correre con la Podistica perché si è creato un bel clima, senza troppi obblighi negli allenamenti» spiega lui «perché io essendo medico devo sempre organizzarmi il tempo libero in base agli impegni lavorativi». Tuttavia, il dottor Nicolò Chiti ha continuato a inanellare podio su podio, vincendo il campionato regionale a Colle di Val d’Elsa, nel febbraio scorso, e arrivando secondo nel campionato regionale a Prato su 10 chilometri, nel centro della città.
Ma non bisogna dimenticare che probabilmente certe doti sportive Nicolò le ha ereditate dal padre, il calciatore professionista Roberto Chiti, di cui abbiamo anche parlato nelle pagine di Noidiqua. «Sicuramente la genetica ha avuto la sua parte! Da lui non ho ereditato i “piedi”, ma forse i polmoni e i muscoli delle gambe. Diciamo che per me correre è una grande passione» afferma Nicolò sorridendo «mi permette di scaricare la tensione, e mi tiene in forma. Certamente poi vincere mi dà soddisfazione, ma quando arriva primo qualcun altro sportivamente sono contento per lui. Vorrei comunque ribadire ai giovani studenti e ai loro insegnanti, che passare tanto tempo sui libri è importante ma lo è altrettanto ritagliarsi dei momenti da dedicare allo sport!».