di Daniela Gori. Ritratti: Foto Olympia
marzo 2021
E’ sempre una grande passione quella che spinge l’uomo a cimentarsi in imprese memorabili. Proprio la passione per quello che è stato l’impegno di tutta la sua vita, ha portato un quarratino d’adozione a diventare conosciutissimo in Italia e anche oltre confine.
Parliamo del tenente colonnello paracadutista Paolo Filippini, originario della provincia di Siena, ma portato a Quarrata, precisamente a Catena, dall’amore, quattro anni fa. Filippini, classe 1961, dopo essersi congedato da militare, dove tra l’altro aveva conseguito notevoli successi sportivi nell’ambito appunto del paracadutismo, ha dimostrato coraggio e dedizione anche verso i suoi ideali di italiano, lanciandosi in modo spettacolare con la bandiera tricolore più grande d’Italia. La sua bandiera misura 33×49 metri, ossia 1600 metri quadrati. Un drappo enorme, che lui stesso ha realizzato e che regala comprensibilmente grandi emozioni agli spettatori durante i lanci in occasione di manifestazioni civili. Famoso è ormai diventato il video del concerto di Andrea Bocelli girato nel “Teatro del silenzio” di Lajatico in provincia di Pisa (foto in questo articolo). Il celebre tenore si è esibito nel luglio 2020 nell’area suggestiva dove la campagna si estende silenziosa, senza pubblico per le disposizioni anti Covid, cantando i pezzi del suo repertorio. Al termine dell’esibizione, dal cielo scende il paracadutista con l’enorme bandiera, sulle note dell’inno di Mameli. Un video toccante, soprattutto pensando al periodo difficile che la Nazione aveva già iniziato ad attraversare per la pandemia.
La bandiera di Filippini è dunque messaggera di suggestioni, scenografica da vedere, ma non si creda che sia stato semplice per il paracadutista arrivare a tali risultati. Basti pensare che dopo aver realizzato in proprio l’estesa superficie del drappo, è stato necessario costruire anche il contenitore con il quale trasportarla e poi lanciarsi nel vuoto, che da solo pesa 5 kg. Tutto l’insieme ha un peso complessivo di 120 kg (85 kg di stoffa più 30 kg di piombi per farla stare stesa nell’aria). Per poterla piegare (perché deve essere piegata in un certo modo, altrimenti al momento dell’apertura a contatto con l’aria rischierebbe di avvolgersi su se stessa, facendo quello che in gergo si chiama “fiocco”) Filippini ha bisogno della collaborazione di una decina di persone. A tal scopo, gli viene in aiuto il comune di Massa che gli concede l’uso del palazzetto, e la sezione locale dell’Anpdi con i soci a dargli manforte. Ma anche il paracadute di Filippini, è un paracadute speciale, perché un uomo con 120 kg addosso non sono uno scherzo da sostenere. Per questo motivo il paracadutista si è procurato un paracadute cosiddetto tandem, di quelli che vengono usati per imbragare un “passeggero”. Purtroppo a causa del coronavirus tante manifestazioni che avrebbero potuto essere programmate prossimamente durante la bella stagione, nelle quali ammirare ancora l’enorme tricolore italiano nel cielo, per il momento sono state sospese.
Non resta che augurarci di assistere al più presto a uno dei lanci di Paolo Filippini, stando a naso all’insù per scorgere già all’altezza delle nubi i caratteristici colori verde bianco e rosso, a decretare la fine di questo triste e nefasto periodo per il nostro Paese e per il mondo intero.
Nell’ambito del paracadutismo Paolo Filippini ha ottenuto: 11 volte il titolo di Campione italiano individuale – 7 titoli di Campione del mondo a squadre – 2 titoli di Campione del mondo individuale – 2 record del mondo individuali – 4 medaglie d’oro al valore atletico del Coni – 2 Croci d’oro al Merito dell’Esercito – 1 Stella d’oro al Merito sportivo del Consiglio Internazionale dello Sport Militare.