di Linda Meoni
marzo 2014
Ph: Gabriele Acerboni
Un autunno impietoso di piogge battenti, un’incuria che ormai si protrae da anni sul territorio e finanziamenti spesso “fantasma” che oggi ci sono e domani chissà. Se si dovesse cercare la formula esatta che ha portato Quarrata, anche stavolta, a finire sott’acqua (nei più recenti fatti di cronaca addirittura due volte in appena dieci giorni) forse la si troverebbe proprio in questa risaputa combinazione. A farne le spese i “soliti noti”, quelle strade cioè che per prime rispondono al triste appello dell’alluvione. Via Statale, tra Olmi e Barba, via del Falchero, via di Brana, via del Cantone, via di Mezzo e via IV Novembre sono solo alcune di quelle vie che più di altre subiscono, impotenti, la furia dell’acqua. Ma se a far paura spesso e volentieri sono i fiumi, stavolta i “capricci” li hanno fatti più di altri i fossi del reticolo minore; Senice e Quadrelli in primis. E così ancora una volta tutti col fiato sospeso, a sperare nient’altro che nella fortuna. Perché in un clima di “spending review” generale quel che resta da fare per la pubblica amministrazione è tagliare. Tagliare le spese però, non la vegetazione in eccesso nei fossi.
Ph: Luca Castellani
Anche nel doppio evento alluvionale di gennaio il copione è stato lo stesso: pioggia forte e incessante fino a 24 ore e subito i fossi tracimano sulle strade. Sebbene a questa piaga molti dei residenti delle vie più colpite siano abituati, con tanto di sacchi di sabbia e barricate anti-acqua sempre pronte, la rabbia c’è ed è molta. Colpa anche, almeno per via Statale, stando a quanto da tempo denuncia Daniele Manetti a nome dei comitati civici, di un progetto mal fatto, quello della cassa d’espansione di Olmi, non solo meno capiente rispetto al progetto originale, ma anche con uno sfioratore troppo basso. «Il che comporta» come ribadisce Manetti «un riempirsi troppo precoce della cassa stessa nei giorni di pioggia. Risultato? Quando il fosso è allo stremo la cassa è già piena e così l’unica valvola di sfogo per il corso d’acqua è totalmente inefficace». Tra i colpevoli ormai noti, c’è anche però un’altra maxi opera, la cassa d’espansione della Querciola, in località Caserana, per il raccoglimento delle acque basse, rimasta ferma per anni.
Ph: Luca Castellani
Ma la storia ora dovrebbe finalmente cambiare con la consegna ufficiale il 13 gennaio scorso dei lavori per l’opera. Il conto alla rovescia è dunque partito: la ditta incaricata, Rosi Leopoldo Spa di Pistoia, avrà così 450 giorni di tempo per completare i lavori per un importo di quattro milioni di euro circa, con un finanziamento di Regione Toscana e un contributo di pari entità (120mila euro) versati da Comune di Quarrata e di Poggio a Caiano. Buone notizie arriverebbero anche dalla recentissima visita del presidente della Regione Enrico Rossi, lo scorso 14 febbraio, durante la quale sono stati annunciati ulteriori otto milioni di euro per il reticolo idraulico locale. Ecco gli interventi che interesseranno il territorio: sull’Ombrone (1,5 milioni di euro) con lavori da avviare entro il mese di giugno; al Calice fino alla confluenza con l’Agna (1 milione di euro), sulla Brana tra Pistoia e Agliana (800mila euro), la realizzazione della cassa di espansione sulla Stella a Pontassio (1 milione di euro) con inizio lavori entro la fine di settembre e infine, sempre sull’Ombrone, tra Ferruccia e Caserana (1,248 milioni di euro) con partenza entro il 20 ottobre.