Pistoia – Lourdes in bici

Pistoia – Lourdes in bici

di Massimo Cappelli

dicembre 2013

Lo scorso 14 settembre, una quindicina di ciclisti con alcuni accompagnatori, hanno compiuto un’impresa singolare: hanno percorso Pistoia – Lourdes in bicicletta, trasportando, con due bici appositamente ideate e costruite, due persone diversamente abili. Alcuni di loro sono di Quarrata: Giulio Noci, Fabio Sani, Marcello Sali (dalla veneranda età di 74 anni). I “trasportati” sono Elena Bardi 42 anni, diversamente abile dalla nascita, e Andrea Noci di 12 anni, figlio di Giulio e di Federica Bresci, nato con una rarissima malformazione genetica. Il progetto è stato ideato e organizzato dal Circolo Oscar Romero di Santomato con il prezioso contributo e il sostegno logistico di UNITALSI Pistoia, l’associazione che da 110 anni ha come missione accompagnare le persone ammalate ai santuari di tutto il mondo. Le biciclette da trasporto, progettate da Claudio Pacini di Cicli Coste, Ponte Stella, e costruite dalla Metal Gelli di Pistoia, sono una sorta di sidecar, sulle quali viene posizionata la carrozzina con la persona sopra; a carico raggiungono quasi 200 kg di peso, ed hanno speciali impugnature per essere spinte in salita. Percorrendo oltre 1.300 chilometri, pedalando di media sette ore al giorno e dandosi il cambio per l’insolito “trasporto eccezionale”, il gruppo, oltre che in strutture convenzionali come ostelli e alberghi, è stato ospitato da istituti della UNITALSI nazionale: monasteri, case famiglia e conventi.

Nel viaggio ha affrontato intemperie e salite impervie come Il Passo del Bracco, «dove venne giù acqua a catinelle» racconta Fabio, e il percorso dei Nove Colli. «Singolare il passaggio per i centro di Genova» ci raccontano Federica, mamma di Andrea, e Deanna, mamma di Elena, «dove una squadra di vigili urbani ha scortato il convoglio, e precedendoci nel tragitto stabilito, ha bloccato il traffico intorno trasmettendo particolare importanza alla situazione e facendoci sentire importanti. Più problematico invece il passaggio per il centro di Marsiglia, a causa del disagio dovuto al caos dello scalo portuale e, paradossalmente, alle piste ciclabili sulle quali era obbligato il passaggio delle bici, e ovviamente, vietato al resto del convoglio, causando divisione e smarrimento fra tutti noi». «Molto bella e suggestiva» ci racconta Fabio «la costa ligure con i suoi panorami mozzafiato. Spettacolare anche la ciclabile di Sanremo, fra il mare e le aiuole dei fiori; ricordo che lì, io portavo Elena ed eravamo talmente vicini al mare mosso che ci raggiungevano addirittura gli schizzi dell’acqua». «Anche la Camargue» Racconta Elena, «con le sue pianure, i suoi paesaggi brulli, i tori e i cavalli allo stato brado è un paesaggio unico, percorrerlo in bicicletta è sensazionale».

Le ore passate in bici erano di media sette al giorno. Partenza la mattina intorno alle 7,30, pausa pranzo con un panino, o anche con pasta fatta in un fornellino e consumata a bordo strada. Qualche spuntino al volo e nel tardo pomeriggio, dopo circa 100 chilometri, il meritato riposo. «L’ultima tappa» dice Federica «quella più corta (50 km circa) è stata una delle più dure, poiché dovevamo arrivare a Lourdes a mezzogiorno in tempo per l’Angelus, per cui siamo partiti a spron battuto alle 7,30 con una fitta nebbia. La nostra permanenza a Lourdes è durata, per alcuni due e per altri tre giorni, dal mercoledì 25 al 27 settembre». Anche per questo pellegrinaggio dai mezzi alternativi, oltre alla meta, obiettivo comune a tutti, è il viaggio che assume l’importanza primaria. Direi che ne viene fuori la metafora della vita, con le salite e le discese, la pioggia e il sereno, il freddo e il caldo, la fatica e il riposo, la paura e la speranza.

Tutti sono concordi sull’importanza dell’esperienza personale, dagli occhi lucidi e dalla viva voce degli intervistati si avverte la grande importanza e il vero senso dell’impresa: certamente il viaggio verso una meta importante come il luogo dov’è apparsa la Vergine Maria, ma soprattutto il percorso interiore, per gente di Fede, ma anche per tutti gli uomini di buona volontà. La volontà di essere migliori, la volontà essere partecipi, la volontà di andare sempre avanti, giorno dopo giorno, nonostante la fatica. Fatica, che miracolosamente scompare, ammirando il bel sorriso di Elena e la gioia negli occhi del piccolo Andrea.

 

Scrivi un commento

Per pubblicare un commento devi primaautenticarti.

Social Network

facebook

 
Help & FAQ

Se ti occorre aiuto consulta le "domande frequenti (FAQ)"
Frequently Asked Questions (FAQ) »

Contatti

Telefono: + 0573.700063
Fax: + 0573.718216
Email: redazione@noidiqua.it