Pozzo di Giacobbe

Pozzo di Giacobbe

di David Colzi

dicembre 2008

L’Associazione di Volontariato “Pozzo di Giacobbe” nasce a Quarrata nel 1986, grazie all’impegno di un Gruppo Caritas locale. L’Associazione è iscritta all’Albo Regionale del Volontariato dal 1987 ed è diventata o.n.l.u.s. (Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale) nel 1998. Direttore è Rossano Ciottoli; molti ricordano anche Maria Teresa Fois Sabatini, storica presidente dell’associazione.

Noi abbiamo parlato con: Emiliano Innocenti, presidente dell’associazione. Alessio Frangioni, educatore, responsabile dei volontari, addetto stampa. Valentina Chericoni, responsabile educativa dell’associazione.

Le origini del Pozzo di Giacobbe?

Emiliano: Il Pozzo di Giacobbe è nato nel 1986 per rispondere alle problematiche sociali del nostro territorio. Inizialmente eravamo in una casa privata, mentre oggi siamo qui in via Fiume: colgo l’occasione per ringraziare Il centro culturale Don Sbarra, che ci ha dato in comodato d’uso alcune stanze per poter allargare il nostro numero di attività e i nostri servizi.

Alessio: In verità, il primo nome dell’associazione era “Casa di accoglienza Pozzo di Giacobbe”, solo dopo si è trasformata in associazione di volontariato attiva. Secondo me negli anni è stato fatto molto per andare incontro alle esigenze dei quarratini, ma il nostro impegno è quello di migliorare ancora.

Valentina: Il nome poi lascia intuire l’ispirazione cristiana della nostra associazione.

Perché affermate che il nucleo fondamentale del vostro operato è “la persona”?

V: Semplicemente perché la nostra associazione è fatta di uomini e donne che aiutano i loro simili; così valorizziamo le risorse che ognuno ha dentro di se. Questo vale non solo per chi ci chiede aiuto, ma anche per i volontari che si mettono in gioco per gli altri; è un dare e ricevere che arricchisce tutti facendo diventare il Pozzo di Giacobbe un “laboratorio di esperienze”.

E: Tieni presente che da noi viene accolto chiunque senza fare discriminazione di tipo religioso, culturale o razziale. Cerchiamo di aiutare le persone per farle uscire dal disagio in cui si trovano senza però fare assistenzialismo.  In poche parole aiutiamo le persone ad aiutarsi.

Che visione avete del mondo dei giovani?

E: Io non sono a contatto tutti i giorni con questi ragazzi, perché le mie mansioni di presidente mi portano ad occuparmi più della parte amministrativa, quindi mi divido tra varie situazioni all’interno dell’associazione. Chiaramente i giovani che vengono da noi hanno esperienze particolari alle spalle e sicuramente non rappresentano la maggioranza dei quarratini. L’unico dato certo, è che molti disagi si manifestano nei giovani verso i quindici anni nel momento in cui passano alle scuole superiori: questa fase cruciale della loro vita amplifica molto le difficoltà che sono presenti nell’ambiente in cui vivono. 

V: I giovani sono pieni di potenzialità: spesso il loro disagio nasce dal fatto che non riescono a canalizzare le loro energie in qualcosa di positivo e gratificante, come può essere lo studio o il lavoro. Questo succede un po’ a tutti i livelli sociali, ma se si aggiunge una condizione familiare disagiata, ecco che i giovani si perdono totalmente. In quel preciso momento associazioni come la nostra diventano un punto di riferimento e soprattutto un punto di partenza per ricostruire un percorso che vede i giovani protagonisti attivi del loro futuro.

Anche voi siete giovani: come mai avete deciso di intraprendere questo percorso?

E: Sia io che Alessio siamo entrati in questa associazione nel 1995 durante il sevizio civile come obbiettori di coscienza. Conosciuta questa realtà abbiamo deciso di rimanere per continuare ad aiutare gli altri. Oggi a 33 anni sono presidente del Pozzo di Giacobbe e guardandomi indietro noto con soddisfazione che grazie al contributo di tutti, siamo riusciti a creare un’associazione di volontariato che offre molti servizi e con una buona risposta da parte del territorio. Ci tengo a precisare che i nostri volontari sono di tutte le età: giovani, adulti e anziani, di qualunque estrazione sociale.

V: Io invece sono rimasta in questa associazione, perché a suo tempo “il Pozzo” mi ha aiutato ad inquadrare meglio la mia vita, quindi ho deciso di restituire un po’ di quello che mi era stato dato.

Parlateci un po’ delle vostre iniziative sul territorio quarratino.

E: Abbiamo progetti che si occupano bambini, giovani e famiglie. Portiamo avanti con successo il centro di ascolto considerato da tutti la principale “antenna” per recepire i problemi del territorio.

V: È  vero: è dal centro di ascolto che sono partiti il doposcuola dei bambini, i corsi per far prendere la licenza di terza media agli adulti ecc… Altra prerogativa delle nostre iniziative è il lavoro sinergico con il comune, la provincia e associazioni come la Caritas e grazie ad internet riusciamo a fare tutto questo con una certa rapidità di manovra. Persino il nostro centro di ascolto è stato messo in rete con tutti gli altri centri di ascolto Caritas. Mi preme sottolineare anche la collaborazione con i servizi sociali ed il centro stranieri di Quarrata, perchè l’integrazione legata all’immigrazione è una delle tante problematiche sociali del nostro territorio.

È  vero che inizierà un corso per volontari dopo le festività natalizie?

A: Sì, il corso prenderà il via l’otto gennaio e terminerà l’undici giugno presso il Circolo ARCI di Olmi al Parco Verde, in collaborazione con altre associazioni tra cui la Caritas, l’osservatorio sociale provinciale, la misericordia e il centro San Martino. Lo scopo sarà quello di formare volontari per i servizi di aiuto alla persona. Chiunque fosse interessato, può chiamare il Pozzo di Giacobbe al numero 0573/739626 e chiedere di Valentina Chericoni, il tutor del corso.

Vedo che vi adoperate molto per Quarrata: ma i quarratini ricambiano?

A: I quarratini con noi sono molto generosi, infatti abbiamo una buona rete di donatori fra i privati e gli esercizi commerciali: è anche grazie a loro se possiamo offrire i nostri servizi. Se qualcuno volesse fare una donazione può mettersi in contatto con noi, ricordando che il Pozzo di Giacobbe usufruisce anche della possibilità di ricevere il cinque per mille. (cod. fisc. 90005840476)

La nostra pubblicazione si occupa di Quarrata: cosa significa questa città per voi?

V: Sono nativa di Pisa, ma le mie radici sono qui a Quarrata, dove abito da tempo; infatti non mi sento una pisana trapiantata ma una vera e propria quarratina. (sorride)

A: Quarrata è diventata parte della mia vita, soprattutto dopo il servizio civile e la scoperta del Pozzo di Giacobbe. Sono pistoiese, ma mi considero quarratino anche perchè dopo essermi sposato mi sono definitivamente trasferito qua. Mi piace lavorare dentro questa comunità e sinceramente non vorrei trasferirmi per nessun motivo.

E: Dei tre sono l’unico “autoctono” in quanto nato e cresciuto a Quarrata, ma a differenza di loro due, dopo essermi sposato mi sono trasferito a Casalguidi. Per me questa città e il Pozzo di Giacobbe sono inscindibili; il mio impegno è totale per cercare di aiutare a risolvere i tanti problemi che coinvolgono questa comunità. 

 

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