di David Colzi
settembre 2017
L’esperienza dell’etichetta discografica no profit “Qua Rock Records”, ideata dal musicista quarratino Gabriele Bellini, assieme al collega Giacomo Jac Salani, in soli 3 anni è diventata una realtà che ha prodotto ben 22 dischi. Un risultato notevole se si pensa che in Italia l’industria discografica, anche quella dei grandi numeri, è in agonia. Come produzione artistica viene da sempre privilegiata la musica sperimentale con particolare attenzione al Rock, al Metal e all’Hard Core, ma non per questo sono stati esclusi altri generi, basti pensare che la “Qua Rock Records” ha realizzato il disco di un rapper siciliano, Daddy. D’altronde per Gabriele, questa etichetta (e ancor prima l“Associazione Qua Rock” che è stata il punto di partenza per questa avventura) è soprattutto un pretesto per portare avanti la cultura della musica di qualità, in un mondo in cui le varie differenze e sfumature vengono appiattite, per far spazio a prodotti di massa, veicolata sempre nei soliti canali. «Col tempo siamo diventati sempre più severi nella selezione degli artisti da produrre» precisa Bellini «proprio perché crediamo nella capacità dei giovani e vogliamo offrire ai migliori un modo per farsi vedere, anche se rimaniamo una piccola realtà».
Il primo studio di registrazione dell’etichetta si trovava a Limite sull’Arno, all’interno de “La Fucina” di Jac Salani, che recentemente si è trasferita nella zona industriale di Empoli, in uno spazio molto più ampio, al fine di offrire ancora più soluzioni per registrare – e suonare – al meglio; si pensi ad esempio che ha una live room di 80 metri quadri, quindi può ospitare anche elementi d’orchestra. «Con questo nuovo spazio vogliamo far capire che la musica deve essere prima di tutto suonata, e suonata bene» dice Bellini, che aggiunge: «troppi giovani credono che sia sufficiente un computer e un programma base per fare un buon disco, ma non è così! Noi ci impegniamo a ridare dignità e spessore a questo “prodotto”. Per fortuna qualcosa sta cambiando a livello di mentalità, infatti da tempo sono tornati in voga i vinili». In più, un ulteriore beneficio nell’avere uno spazio così ampio, è quello di poter ospitare eventi.
Gabriele Bellini però non è solo un produttore, anzi è prima di tutto un chitarrista sempre intento a creare progetti musicali unici e interessanti. L’ultimo in ordine di tempo è JMP (Jam Movie Project): una formazione musicale che vede Bellini alla chitarra, il soprano Claire Briant Nesti alla voce e Michel Agostini alla batteria. Questa band si occupa di realizzare cover di musiche da film, naturalmente personalizzandole. A riguardo è stato pubblicato a giugno un Cd con 5 tracce.