di David Colzi
giugno 2011
Se questo fosse semplicemente un articolo su uno dei tanti locali che hanno chiuso negli anni in provincia di Pistoia, basterebbe dire che “la discoteca di Quarrata” ha aperto i battenti nel 1986 e li ha chiusi del tutto un attimo prima del nuovo millennio. Tutto qui. E invece il Byblos non è stato semplicemente un “divertimentificio“, ma una vera e propria palestra di talenti, innovazioni… e talvolta provocazioni (almeno per una piccola realtà come la nostra). Siete pronti? Allacciate le cinture di sicurezza, perché stiamo per fare “quattro salti” nei vostri ricordi!
Il tutto, dicevamo, iniziò nel 1986 quando un gruppo di imprenditori, Giancarlo Montini, Romano Vignolini e Marco Barghini, decisero di aprire una discoteca a Quarrata, nel periodo in cui impazzavano il Peter Pan ad Agliana e Il Panda a Pistoia (il Club del Diavolo sarebbe sorto di lì a poco, nel ’88). Chi c’era all’inaugurazione, come Italo Nardini, oggi stimato parrucchiere di Casini, ma allora ragazzotto di vent’anni nonché Dj a Radio Rombo, ci racconta che tanta era l’affluenza per l’inaugurazione che non tutti riuscirono ad entrare. Appena iniziata l’avventura del Byblos venne messo alla direzione artistica, Filippo “Attila” di Cicco, direttamente da Fondi (Latina) che poco più di un anno dopo lasciò il posto a Federico Paoletti che ci ha parlato del suo ingresso in discoteca: <<Inizialmente venni assunto dai proprietari assieme al mio maestro di Karate e altri amici del corso per garantire la sicurezza, dato che all’epoca a Quarrata c’era qualche problema con dei tipi poco raccomandabili che si ritrovavano nei luoghi pubblici per dar fastidio. Dopo l’uscita di Attila, mi venne proposta la direzione del locale>>. Con l’ingresso di questo ventiseienne esperto di arti marziali e divertimento, il locale ebbe il periodo di maggior splendore (’87-’91) in cui vennero sperimentate, mode, feste e Dj ormai entrati a far parte dei ricordi di tanti. Chi non ricorda Giovanni Nesti, meglio conosciuto come Joe Joe? Oggi abita ad Agliana, mentre dalla provincia di Firenze ci ha raggiunto Fabrizio Faber DJ che al Byblos ci ha lavorato a lungo e oggi è un apprezzato intrattenitore/musicista per feste ed eventi privati: <<Ancora ricordo>> dice Faber<< quando nei primi anni ’90 arrivò la moda del Karaoke con Fiorello su Italia Uno: anche noi non volemmo tirarci indietro, quindi ogni Domenica pomeriggio mi aggiravo per la sala da ballo armato di microfono per intervistare i ragazzi, invitarli a cantare, o semplicemente per disturbare le coppiette appartate sui divanetti. Le registrazioni di queste incursioni venivano poi trasmesse a Radio Rombo il giorno dopo>>. Già, la Domenica pomeriggio al Byblos era un rito per molti under 18, che non potendo fare tardi il Sabato sera (allora usava così) si ritrovavano in un orario più consono alla loro età (ore 15-19).
Ma il meglio di sé il locale lo dava con le feste, come sottolinea Italo Nardini: <<Eravamo un gruppo di sette/otto ragazzi che in amicizia e a titolo gratuito decidemmo di organizzare feste con cadenza regolare. Il nostro mito era la Versilia con i suoi locali alternativi e la riviera romagnola. Prendendo spunto da questi posti, iniziammo nel ’89 a proporre dei Venerdì sera a tema, con dei titoli che già dicevano tutto: Il Desiderio, La Trasgressione, La Tentazione ecc… Facemmo il pieno di pubblico e di critiche (sorride), anche perché le nostre feste ebbero risonanza sui giornali di allora.>> Chi altro c’era? <<Giampaolo Piacenti e Vasco Vignolini>> prosegue Italo <<che a differenza di noi, si occupavano delle feste la Domenica Sera. Loro, la Versilia la frequentavano assiduamente, quindi riportavano in qua tendenze e talvolta DJ. Ricordo che una sera venne ingaggiato Maurizio Tognarelli, DJ della famosa discoteca La Cicala di Marina di Pietrasanta. In quella occasione arrivarono ragazzi da Massa Carrara, La Spezia e Bologna. Un’altra volta venne chiamato Leopardo DJ, un mito di quegli anni di Radio Milano International. Si presentarono circa mille e seicento persone, mentre il Byblos ne poteva contenere al massimo ottocento! Sempre grazie a loro, ospitammo ballerine e cubiste da locali importanti come Il Faruk. Poi c’erano anche i ragazzi del Bambù e dell’Esedra.>> Insomma grazie a questi eventi e grazie anche a persone del calibro di Alessandro Ferrari (More Show) il Byblos poté ospitare personaggi come Ezio Greggio o la banda di Aria Fresca con i vari Conti, Panariello, Pieraccioni, Cambi.
Ma com’era l’ambiente del Byblos? A questa domanda Faber ci ha detto: <<Minimal, con colonne illuminate; un ottimo impianto stereo e dietro la consolle un vidiwall con televisori a tubo catodico, oggi considerati obsoleti rispetto agli LCD, ma allora di grande effetto. L’american bar era ben fornito e proponeva Cocktail molto apprezzati. Valore aggiunto era il personale dietro il bancone, con il mitico Marzio, che insieme a Franca e Massimo, conoscevano tutti i clienti.>> Insomma c’era un bel giro in quella via traversa di Quarrata: e tutta quest’enfasi nell’organizzare eventi non era solo per diletto, ma anche e soprattutto per convincere la gente a venire al Byblos, come ci spiega Federico Paoletti: << Mantenere viva l’attenzione su un locale di provincia non è stato facile: anche perché normalmente il Sabato sera i ragazzi andavano al Panda, quindi ci dovevamo giocare il tutto per tutto di Venerdì e Domenica: per questo l’ultimo giorno della settimana avevamo l’apertura pomeridiana e serale.>>
E sempre in ricordo di feste e affini, Federico ci ha raccontato di un concorso per “aspiranti sposi” che iniziò quasi per gioco e poi divenne un appuntamento fisso di circa dieci settimane con tanto di finale ed inaugurazione di coppia di sposi meglio vestita… o comunque più convincente. <<Si immagini una ventina di coppie vestite da matrimonio con altrettante mercedes: intasammo Via Montalbano! (sorride)>> Poi, con l’avvento degli anni ’90 e il cambio di guardia tra Paoletti e Simone Mascagni, il Byblos rientrò un po’ nei ranghi e consolidò il suo status di discoteca “in” e per la prima metà degli anni ’90, quasi per tutti, divenne “la discoteca della Domenica pomeriggio”, vero punto di ritrovo per i giovani della provincia. Ma ciò che vi abbiamo voluto raccontare è “il Byblos delle origini”, quando tutto era possibile, quando ancora le proteste del vicinato (che aveva i giovani sotto casa fino alle ore più tarde), non avevano impedito a questi “ragazzacci” di fare baldoria. Ovviamente ci sarebbe ancora altro da raccontare, dal decennale di Radio Rombo festeggiato in pista (1977/’87) al concorso Voci Nuove a Miss Quarrata: e sicuramente non abbiamo citato tutti quelli che hanno reso unici e irripetibili quegli anni, ma il nostro compito non è quello di ricordare tutto… ma di “stimolare” i vostri ricordi. Adesso, se volete, potete commuovervi ripensando a quanto vi siete divertiti, al Byblos.