di Serena Michelozzi
dicembre 2011
Dando solo un’occhiata agli argomenti dell’indice di questo numero si nota quanto noi giovani siamo presenti, importanti, centrali all’interno della società e di tutti i risvolti che ne fanno parte. Su di noi c’è speranza, attenzione e fiducia per realizzare un futuro migliore poiché mossi da energia, audacia, volontà e passione! Ma i primi a credere in noi, non devono essere gli altri, ma noi stessi. E per dimostrare che siamo “imprenditori del nostro futuro” quale miglior campo di quello politico? Qui possiamo esprimere le nostre idee, i nostri ideali, i nostri sogni e in cui possiamo dare speranza e voglia di credere, ancora una volta, a coloro che ormai non credono più, che non hanno più voglia di sperare e di sognare in una migliore amministrazione della nostra comunità. Tra poco il nostro Comune sarà un “campo di battaglia” per le nuove elezioni amministrative e i vari schieramenti si stanno già più o meno delineando e stanno organizzando la campagna elettorale. Al momento non sembrano esserci, purtroppo, gruppi o liste civiche di soli giovani. Non sarebbe male avere un ricambio generazionale attraverso idee e proponendo una nuova visione della politica. Qualcuno dirà che sono solo belle parole perché molti giovani in realtà sono distanti e disinteressati. Forse è vero, ma la responsabilità è anche delle istituzioni politiche che non si conquistano la nostra fiducia e non ci rendono adeguatamente partecipi… o meglio, la partecipazione che ci fanno avere è formale, apparente, non sostanziale! Ci usano molte volte come mero slogan popolare nelle campagne elettorali per avere più consensi tra la gente, ma alla resa dei conti, veniamo messi da parte. Oppure non incoraggiano nemmeno quelle giovani “mosche bianche” che fortunatamente tentano di avvicinarsi a questo complicato ma al contempo affascinante mondo.
Perché? Perché non ci riescono, o forse perché è proprio questo che vogliono per tenersi ancora strette le loro poltrone? Un noto politico sulla cresta dell’onda nell’ambito delle tre giornate del Big Bang ha detto: <<I giovani devono smettere di lamentarsi e provare a giocarsela>>. Credo che siano normali certe lamentele, vista la situazione che stiamo vivendo, ma sono convinta che, nonostante sia veramente, e sottolineo veramente, difficile crearsi degli spazi in quest’ambito, provare non costa niente, abbiamo la forza e l’entusiasmo necessari per pretenderlo.
Noi, a differenza delle generazioni passate abbiamo l’opportunità di decidere il nostro destino attraverso una scelta libera. Possediamo diritti civili e politici, diritti di cui però non siamo, talvolta, pienamente consapevoli. Tutto questo perché spesso non sappiamo cosa significhi veramente possederli, perché non ci rendiamo conto che molte persone hanno sacrificato la propria vita, affinché noi oggi potessimo manifestarle liberamente. Dovremmo renderci conto fino in fondo di cosa significhi votare all’interno di un paese di cui noi stessi siamo i legittimi protagonisti.