di Carlo Rossetti
giugno 2016
Se n’è andato ancora in giovane età, nel mese di marzo, un caro amico, Roberto Rapezzi. Ha lasciato negli amici e in quanti lo hanno conosciuto un grande rimpianto e lo stupore per una morte così prematura.
Conosciutissimo a Quarrata per esservi nato e per avere indossato per lunghi anni la divisa di Vigile Urbano, era altrettanto noto per le sue molteplici attività artistiche. E’ impossibile definirlo da questo punto di vista, tante erano le cose che riusciva a fare con risultati veramente eccellenti. Diplomato alla Scuola d’Arte, la sua inventiva trovava sfogo nella pittura, nel disegno e nella grafica in genere. In un nostro articolo di qualche anno fa, parlando di lui, lo avevamo definito “l’artista onnicomprensivo”. Ma non finiva qui; era giornalista e scrittore e per lunghi anni fu il corrispondente da Quarrata per Il Tirreno e per Metropoli. Aggiungeva a questo la musica che lo vedeva impegnato con la chitarra a completare il traballante organico dei Tontorum. Forse non era un grande chitarrista, ma aveva senza dubbio una sensibilità musicale. Nonostante tutto, aveva il pregio di essere modesto e mai in cerca di riflettori.
Faceva uso della grafica per realizzare manifesti, calendari, depliant, nei quali manifestava il gusto per la battuta, l’elaborazione di parole, la definizione fulminante, frutto di una vena ironica che non si sarebbe supposta oltre la sua foltissima barba e l’atteggiamento serio. Appassionato di storia aveva ultimamente fatto ricerca e scritto su due personaggi quarratini, Corrado e Bonaccorso da Montemagno, facendo conoscere le loro vite a quanti sapevano soltanto che, ai loro nomi, erano intitolate due vie cittadine.
Roberto era cresciuto in un ambiente in cui la figura dello zio Vivaldo Matteoni aveva indubbiamente influito sulle sue inclinazioni artistiche, come in quelle del fratello Alessandro. Per lungo tempo è stato al fianco dello zio nell’organizzazione del premio annuale di Poesia Città di Quarrata, di cui era il segretario, facendo apprezzare anche in questo caso la sua competenza e serietà. Ecco perché, uno come lui, manca a noi tutti.