di David Colzi
dicembre 2009
Lei è una persona piena di interessi musicali, ma il suo primo amore è il flauto, giusto?
Vero. A 7 anni ho cominciato da autodidatta, quando alle scuole elementari ricevetti il mio primo flauto; ovviamente si parla di quelli di plastica che si danno ai bambini quasi per gioco. Mi appassionai talmente tanto che imparai le note intonando anche qualche canzoncina di natale. Poi alle scuole medie incontrai il prof. Massimo Sermi che mi invogliò a dedicarmi con più metodo allo strumento. Fondamentale fu anche la visione di un concerto a Massa Carrara di Severino Gazzelloni. Così all’età di 12 anni iniziai flauto traverso. Poi è arrivato anche il conservatorio a 14 anni, fatto da privatista visto che ancora studiavo. In tutto sono stati 12 anni di studio arrivando al 5 anno di conservatorio.
Poi ha deciso di vivere solo di musica…
Dopo qualche anno di università, ho deciso di mollare tutto per dedicarmi alla musica aggiungendo al flauto anche lo studio del canto. Così ho scoperto di essere un mezzo soprano che è abbastanza inusuale per una ragazza. Anche in questo caso tanto studio, qualche delusione e molta tenacia. E cantando sono passata dalla lirica al canto Jazz. Grazie alla prof. Stefania Scarinzi sono entrata 3 anni fa al conservatorio di Livorno dove studio tutt’ora. Essendo anche flautista ho avuto la possibilità di suonare nella Big Band Jazz della scuola. Infine a Livorno oltre al canto, mi occupo anche di composizione musicale.
La più bella soddisfazione?
A Giugno di quest’anno, quando la Big Band ha suonato un pezzo composto da me. A dicembre invece proverò a proporre un mio pezzo al Piacenza Jazz Festival.
E se le dico vampiri e Firenze?
(sorride) Sicuramente si riferisce al musical “Draculea – nel sangue e nell’amore”, a cui ho partecipato… perché fra l’altro mi interesso anche di danza! La storia è una rivisitazione dell’opera di Bram Stocker con libretto originale. Chi volesse vedere lo spettacolo in tour, può consultare il sito: www.draculea.it. Invece con un’altra compagnia ho fatto anche il “Rocky horror picture show” .
E poi c’è l’associazione culturale…
Vero. Nel 2006 sono stata tra i soci fondatori dell’associazione culturale Musaico Immaginario di Firenze. Noi ci proponiamo di realizzare e promuovere iniziative artistiche ed eventi culturali per accrescere l’interesse e l’amore nei confronti della musica, l’arte e la cultura in generale. Per seguirci c’è il sito: www.musaicoimmaginario.it
Qualche desiderio irrealizzato?
Vorrei dedicarmi all’insegnamento in maniera più costante. Io insegno canto e flauto traverso anche per principianti, sia qui a Quarrata che a Livorno, ma i miei numerosi impegni a volte mi portano un po’ troppo in giro e a me piacerebbe insegnare di più. Ovviamente continuerò anche a comporre, cercando di ampliare i miei orizzonti musicali avvicinandomi di più all’elettronica.
Chi sono le persone che vengono da lei a lezione di canto e cosa chiedono?
C’è di tutto di più (sorride). Dalla ragazzina che vuole cantare pop, alla signora che è interessata alla musica corale. In generale va detto che c’è poca cultura per il canto, perché spesso non si capisce che la voce è uno strumento come la chitarra o il piano, che va allenata e bisogna studiare molto e fare qualche sacrificio per ottenere buoni risultati.
E gli spazi musicali a Quarrata?
Pochi. Sono rimasta molto colpita dalla chiusura del Pentagramma che era, prima di tutto, un ritrovo per i musicisti quarratini. Quindi non mi dispiacerebbe neanche aprire un negozio di musica qua da noi. Non dimentichiamoci che ci sono tanti nostri concittadini che suonano, creando quasi una comunità sotterranea che ha poche possibilità di venire fuori e farsi conoscere se non gli vengono dati gli spazi di aggregazione.
Ho capito che lei è impegnatissima: i suoi familiari cosa pensano?
I miei familiari mi vedono poco (sorride). Sicuramente avrebbero preferito che avessi continuato l’università per trovarmi poi un lavoro “normale”. Mentre il mio ragazzo è musicista quindi appoggia tutte le mie scelte, il che non è poco.