di David Colzi
marzo 2023
“Stay hungry, stay foolish” consigliava Steve Jobs ed è ciò che si legge dietro il bancone del salone di Serena Montagni che è stata davvero “affamata e folle”, tanto da aprire la sua attività a soli 27 anni e apprestandosi oggi a festeggiare le prime due decadi di “Serena Parrucchiera unisex”. Infatti iniziò la sua attività di imprenditrice a ottobre 2003, quando era appena diventata mamma del suo primo figlio Tommaso, che all’epoca non aveva ancora un anno. Una passione sbocciata da bambina, quando anziché giocare con i cambi di abito delle bambole, preferiva tagliar loro i capelli per poi colorarli con i pennarelli indelebili, per la gioia della mamma che gliele comprava. Non stupisce quindi che, una volta finite le scuole medie, Serena chiese ai suoi genitori di poter proseguire gli studi a Prato, dove allora c’era una delle poche scuole per parrucchieri della zona. Durante gli studi, fece inoltre un breve periodo di praticantato da Sandra Bellini, tappa quasi obbligatoria da queste parti, per poi approdare da Angelo Lo Bracco, altro parrucchiere storico di Quarrata, nonché ottimo fotografo di viaggi, a cui abbiamo dedicato un articolo nel 2016. «Da Angelo ho imparato tantissimo e lo ringrazio per questo» ci dice Serena. «In quasi dodici anni di collaborazione ho potuto spaziare in tutti gli ambiti del nostro mestiere. Pensi che era talmente tanta la fiducia, che quando partiva per uno dei suoi meravigliosi viaggi fotografici, mi lasciava in negozio a gestire da sola la sua attività».
Mai avuto paura di non farcela?
No. Io sono così, impulsiva, coraggiosa… e un po’ folle, come si legge dietro il bancone.
E come titolare?
Beh, non sono rigida ma aperta al dialogo con la mia dipendente Mariachiara (foto in questo articolo). Io ho sempre cercato di instaurare un rapporto di collaborazione, sorpassando l’idea classica di titolare e sottoposto, perché credo che sul lavoro si renda meglio se c’è un clima disteso.
Mi par di capire che lei è una persona schietta: questo le crea qualche difficoltà nel suo lavoro?
Come qualunque parrucchiera cerco sempre di andare incontro all’esigenze delle clienti, ma cerco anche di far capire, con serietà e professionalità, che non tutti i tagli o le acconciature, stanno bene a chiunque. Capita spesso che arrivi una ragazza con la foto sul cellulare di qualche influencer o diva di instagram, chiedendomi di renderla uguale: e questo naturalmente non è possibile, anche perché le foto social sono spesso ritoccate con luci e filtri. Per me, ognuno è bello a modo suo.
Con i clienti maschi sarà tutto più semplice.
Sì, sebbene oggi anche l’uomo sia più esigente, perché tiene molto al suo aspetto. Per quanto riguarda i bambini invece, torniamo di nuovo ai tagli di moda con tutte le richieste possibili e immaginabili, complici soprattutto le mamme…
Quindi diventa parte del mestiere anche l’essere aggiornati su quel che accade in Tv e sul Web.
Certo! Da Sanremo a Tiktok, passando alle makeup artist di YouTube con i loro prodotti sponsorizzati, bisogna sapere un po’ di tutto, soprattutto per essere preparati e capire se certe mode sono “solo fumo e niente arrosto”.
Tutto questo, rimanendo in una realtà locale.
Io sono fiera di essere una parrucchiera di paese e chi entra qui trova un’amica con cui rilassarsi e a cui, se vuole, può fare qualche confidenza con la certezza della mia totale discrezione.
Proponete qualche trattamento particolare?
Sicuramente fra le nostre peculiarità c’è il trattamento lisciante alla Cheratina che rende i capelli splendidi e li rinvigorisce come non mai. Per farlo ci vuole un po’ di pazienza, perché richiede qualche ora di lavorazione e diversi passaggi, ma il risultati vale l’attesa. In zona siamo talmente in pochi a proporlo che fra le clienti ho persino qualche collega parrucchiera.
E così, di taglio in taglio, di chiacchiera in chiacchiera, siamo arrivati a vent’anni di attività.
Un bel traguardo. Pensi che ho alcune clienti a cui tagliavo la frangetta da piccole e che adesso mi portano i loro figli.
Novità per il futuro?
Sto pensando di dedicare parte del mio tempo all’insegnamento per studenti. Non l’ho mai fatto, ma alla soglia dei cinquant’anni ho voglia di lanciarmi in questa nuova avventura.