di Marco Bagnoli
settembre 2023
Abbiamo incontrato Simone Palma per farci dire che faccia abbiamo tutti noi, oltre l’occhio della telecamera.
Simone ha da poco passato i quaranta, e si occupa di registrazione da sempre, da quando era bambino. Ovviamente stiamo parlando di registrare su nastro, una cosa che a raccontarla oggi i giovani non sanno nemmeno cos’è. Invece quando era bambino Simone, il nastro delle audiocassette era tutto un mondo di divertimento. All’inizio infatti lui e suo fratello più piccolo si improvvisavano “attori radiofonici”, e incidevano delle scenette recitate, da somministrare poi ai grandi di turno. Questo primo imprinting sonoro si rivelerà prezioso il giorno che anche Simone deciderà di passare al lato musicale della forza: intorno agli anni Duemila, le sue insospettabili doti alle tastiere saranno preziose per la cartoon-cover-band dei Banana Split, capitanati dai vocalist Fabio e Jonathan – che erano veramente una forza! E lo sono ancora. Anche senza Simone, che pure era un intrattenitore in gamba. Perché nel frattempo Simone si è innamorato del suo vero grande amore della vita, il video. Dal 2008 diventerà anche un vero lavoro, grazie ai ragazzi dell’Atom Production di Quarrata, Riccardo, Alessandro e Francesco, che gli hanno insegnato veramente tanto. Gli anni della gavetta hanno visto questo gruppo di amici impegnati sul campo per i TG regionali, il calcio e la pubblicità locale. Bisogna inoltre ricordare che tra la musica e il video si è infilata un’attività parallela, quella di deejay. Era l’epoca che i singoli non solo si compravano ancora, ma lo si faceva nel formato in vinile, e si pagavano in lire. E il giovanissimo Simone non si accontentò di improvvisarsi, ma si fece il suo bravo corso da deejay in quel di Firenze. E andava a “mettere i dischi” alla Villa a Quarrata, ancora coi piatti analogici.
Oggi nella vita si occupa di tutt’altro, ma la passione da videomaker quella è rimasta. Ha frequentato i due anni di corso della Scuola del Cinema di Firenze, dove ha dato gli esami e si è diplomato nel 2013. Noi a questo punto lo abbiamo “tentato” col miraggio del lungometraggio, o perlomeno del corto, ma lui no, lui si sente ancora legato al mondo dei video musicali, unendo così le cose belle della sua vita. E li sceneggia lui stesso, traccia gli storyboard e poi si mette all’opera, unendo alle mansioni di tecnico alle riprese anche quelle di regia e montaggio. Nel suo studiolo casalingo Giulia, la sua compagna, non può che supportarlo – e sopportarlo: anche lei nella vita si occupa di tutt’altro, ma per fortuna di Simone si occupa anche di lui, altrimenti alle volte “ciao-cena”… Perché come tutti gli innamorati Simone ci perde il senso del tempo nel suo regno magico.
Ha iniziato collaborando col chitarrista e produttore Gabriele Bellini (col quale ha anche suonato, in compagnia di Andrea Agresti) e oggi realizza i video di giovani gruppi emergenti. Molti di questi sono toscani, o anche del nord Italia, e scendono da queste parti perché gli scorci sono belli e si mangia bene. Oppure alle volte sale lui su, magari in quella Milano dove le produzioni musicali frullano di brutto! Nel corso del tempo, trascinato dai soliti amici, è anche tornato alle tastiere, e stavolta, oltre agli effetti sonori per i cartoni animati, si è cimentato con un gruppo rock e tastieroso come gli Amorematica, sempre con Fabio e Jonathan, e suonavano cover dei Subsonica. E alle volte suonano ancora, perché la richiesta non manca.
Che altro dire? Occhi e orecchie aperte, perché il prossimo singolone di successo potrebbe essere il suo – cioè, potrebbe essere un video che ha girato lui. Nel frattempo, mentre sorseggiate una birra in tranquillità, o mangiate l’hamburger più succoso, non distraetevi troppo: sul palco alle vostre spalle, a tutto volume, potreste sentire Simone che suona.