Storia di Buriano

Storia di Buriano

di Marco Bagnoli

giugno 2008

Le ricerche storiche ci conducono ad una ricca messe di fonti antiche. Poco prima dell’anno mille già se ne ritrova traccia in un documento privato: in una cartula* del Libro Croce del 997 la Contessa dei Cadolingi Gemma da Buriano dona infatti alla cattedrale pistoiese dei San Zeneone una casa situata in un luogo “qui dicitur Buriano”. Un’altra fonte storica ce ne attesta la presenza: è un diario che tratteggia la visita pastorale del vescovo Donato de’ Medici, recatosi presso la ecclesia S. Michaellis de Buriano, nel 1447 . Francesco Redi, medico naturalista e letterato (Arezzo 1626 – Pisa 1698) ne decanta il vitigno nel suo Bacco in Toscana, del 1685: “Ma frattanto qui sull’Arno / io di Pescia il Buriano / il Trebbiano, il Colombano / mi tracanno a piena mano.”

Emanuele Repetti (Firenze 1833 – 1846) lo rammenta nel suo Dizionario Geografico, Fisico, Storico della Toscana: “castellare e villaggio spicciolato con parrocchia (S. Michele) nel piviere* di Quarrata”. L’esistenza in zona di un castello è comprovata storicamente: esistono infatti alcuni diplomi imperiali di Arrigo VI e Federigo II in favore dei Conti Guidi, grandi possidenti della piana del Pistoiese.

Resta inoltre ben in evidenza una chiara origine latina. Secondo alcuni, il nome di Buriano lo si deve far risalire alla gens latina Burria o Aeburia, che su queste colline disponeva di alcune terre e di una fattoria. Oppure dal nome, sempre di desinenza romana, Burianum o da Aeburianum. Un’altra fonte corregge di poco la precedente: il toponimo sarebbe da attribuire al nome del proprietario che, in epoca romana, possedeva un appezzamento in loco, tale Burius, appunto. Altri ancora lo fanno risalire ad una parte dell’aratro, detta burius, da cui deriverebbe il moderno sostantivo burino, con cui venivano spregiativamente indicati i contadini, gli ignoranti.

È lo stesso parroco di Buriano, il novantaseienne Henny Innocenti, a confermarci gli antichi albori delle sue origini: il campanile della frazione pare infatti non sia altro che la trasformazione di una precedente torre longobarda risalente al basso medioevo, detta “guardingo”. Nel corso degli ultimi lavori di restauro è stata poi rilevata una pietra di origine etrusca, che ci riporta quindi a quella fase del popolamento della penisola precedente addirittura all’avvento dei Romani.

 

* La cartula è l’unità costitutiva del cartulario, il volume manoscritto con cui nel medioevo le signorie e le chiese raccoglievano i loro documenti con finalità storica e giuridica.

** Piviere è un termine che designa un’area di competenza ecclesiale; da pieve, edificio di culto cui sottostanno altre chiese.

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