di Giancarlo Zampini
giugno 2009
Foto Sopra: modello di biclicletta che si trova in una collezione privata in Giappone
Come nasce l’idea. Quarrata, 24.000 abitanti, città della provincia di Pistoia – seconda per importanza solo al capoluogo – è da sempre riconosciuta come la città del mobile, per le centinaia di aziende che operano sul territorio che producono mobili imbottiti: i salotti! Titolare di una piccola azienda artigiana di falegnameria è Vinicio Magni, uomo dalle mani d’oro che sa modellare il legno come nessun altro. Dopo avere costruito per tutta la vita fusti per salotti, decise di applicare il proprio ingegno per realizzazioni più complicate ed artistiche: decise così la costruzione di una bicicletta in legno. Detto e fatto, l’ingegnoso falegname quarratino giunto alla soglia della pensione, si tuffò nel lavoro realizzando schizzi e disegni, mettendosi alla ricerca del migliore legno di frassino stagionato per i pedali, i freni, i tubolari ecc. Insomma, tutti gli accessori che necessitano per costruire una bicicletta.
In poche settimane la prima bicicletta realizzata da Vinicio Magni vide la luce, bella come mai si era visto prima, ma al “Geppetto” quarratino necessitava avere la conferma che quello che aveva realizzato andava bene. Così, una domenica d’estate come tante altre, decise di portarla sull’affollato lungomare di Viareggio: migliore esordio non poteva esserci! La posteggiò dove passava molta gente, si sedette su una panchina che si trovava nei pressi facendo finta di leggere il giornale, così da sentire i commenti: in pochi minuti si formò un capannello tale che Vinicio non vedeva più la propria bicicletta. Un grande brusio di voci, complimenti e domande come mai avrebbe immaginato: la bicicletta di legno aveva ricevuto l’OK della gente, quindi dei potenziali acquirenti.
Vinicio Oggi. Sono trascorsi una quindicina di anni e Vinicio Magni ne ha fatta di strada, realizzando una infinità di modelli: biciclette da uomo, donna, bambino, sidecar, monopattino, ecc. Ne ha costruite anche da corsa, tanto che un ciclo amatore decise di partecipare qualche anno fà alla Parigi – Roubaix, gara organizzata per agli appassionati delle due ruote, che si corre il giorno prima di quella riservata ai corridori professionisti: la “Bici” di Vinicio, quella di legno, superò tutte le difficoltà compreso il temutissimo pavé, il manto stradale fatto con i sampietrini di porfido. Le “sculture a pedali” di Vinicio Magni hanno preso la strada di tutti i continenti, si possono trovare appassionati possessori in tutto il mondo. Sono dei veri collezionisti, che le sfoggiano come un appassionato di automobili fa con la propria limousine. Ma sono pochi, cosi come poche sono le biciclette prodotte, perché le stesse sono realizzate interamente dalle mani di Vinicio. Dimenticavamo, solo su prenotazione.
Nello scorso mese di maggio, il nostro “Maestro” ha potuto esporre le proprie creazioni nella sua città, presso la grande sala del Polo Tecnologico: un ventina le biciclette esposte, una più bella dell’altra. Fra i centinaia di visitatori, anche il “campioncino” di ciclismo Mark Cavendisch, convocato presso l’expo di Vinicio dal sindaco Sabrina Sergio Gori, per ricevere una targa di riconoscimento dall’amministrazione. Mark, nativo dell’isola di Mann (nel mare di Irlanda), ha comprato casa a Quarrata dove vive con la sua compagna; giovanissimo, già ha vinto la Milano Sanremo, tappe al Giro d’Italia e nel Tour de France, vestendo anche la Maglia Rosa. Per il grande artigiano quarratino non ci poteva essere consacrazione migliore.
In conclusione. Vinicio Magni è certamente un quarratino importante, ambasciatore della sua città attraverso le capacità creative e la lavorazione del legno. “Noidiqua” non è una rivista come le altre, quando proponiamo alla vostra attenzione i personaggi significa che gli conosciamo bene, bene davvero. Questo ci consente di svelare anche due piccoli segreti che riguardano Vinicio: ha conquistato sua moglie proprio con la creazione di un vassoio di legno, realizzato con le proprie mani; infine, è persona di grande cultura e dialettica, usa la lingua italiana con la solita facilità con cui adopera la pialla. Bravo Vinicio!