di Serena Michelozzi
settembre 2022
E’ stato bellissimo vedere come dopo la pandemia, sia ripresa velocemente la gremita affluenza nei musei da parte di molti turisti, perché, come ci racconta Vittoria Fortino, guida turistica, nonostante molti di essi avessero ideato tours online: «la mancanza di contatto diretto con il turista, è come se facesse venir un po’ meno il ruolo di guida, che consiste anche nel creare nell’immediato un rapporto di fiducia con il visitatore. La guida è quel valore aggiunto al turismo, perché offriamo un servizio di élite culturale. Il ruolo di guida impone di accompagnare gruppi o singole persone a visitare opere d’arte, monumenti, musei e siti archeologici, illustrando e spiegandone l’aspetto storico, artistico e archeologico. La differenza con l’accompagnatore turistico è che la guida parla!».
E Vittoria ama raccontare e illustrare ai suoi visitatori la bellezza delle grandi opere presenti nel nostro capoluogo fiorentino! A partire dalla galleria degli Uffizi sino alla galleria dell’Accademia (dove in tribuna dimora il David di Michelangelo), da palazzo Pitti, con i suoi cinque musei tra cui la galleria Palatina, fino ai giardini di Boboli e Palazzo Vecchio.
La nostra guida, già mentre frequentava la facoltà di giurisprudenza, muoveva i suoi primi passi all’interno dei musei fiorentini, lavorando come hostess museale per la società che si occupa della gestione degli stessi. Solo che quel “vestito” le stava un po’ stretto: «Osservavo il mondo dell’arte e del turismo dall’interno, ma mi sembrava di non farne parte, così un giorno mio marito mi parlò di un corso formativo per diventare guida turistica. Dopo alcuni primi tentennamenti, decisi di intraprendere questa strada. Si viene ammessi all’iscrizione del corso formativo per titoli, poi è previsto il superamento di un test di ammissione (che include anche l’attitudine psicologica), dopo di che si partecipa al corso formativo della durata di un anno, consistente in lezioni di quattro ore di storia dell’arte territoriale, archeologia territoriale, storia territoriale, museologia, marketing, giurisdizione, economia, psicologia, pronto soccorso, percorsi turistici… in tutto 14 materie! Al termine del corso si sostiene l’esame finale che include anche quello della lingua straniera».
Ma non è finita qua. Successivamente occorre richiedere il patentino per esercitare la professione con l’iscrizione alla Camera di Commercio. Per svolgere il lavoro di guida turistica con professionalità, sono altresì fondamentali le esperienze all’estero per poter entrare appieno nella mentalità del turista straniero. «È necessario sapere che di fronte hai una persona con una determinata cultura e modi di fare. Dunque è sempre importante riuscire ad amalgamarsi col pensiero dei clienti (o meglio, ospiti), facendoli sentire come a casa. Il rapporto col cliente è importante. Rammento loro che stanno trascorrendo giorni di vacanza e che non tutti i giorni capita di camminare sul Ponte Vecchio o nelle stradine della Firenze medievale, calpestando le stesse pietre dove Botticelli e Lorenzo il Magnifico hanno passeggiato. Quindi l’importante è farli sentire speciali e dare loro la possibilità di rilassarsi anche mentre la guida spiega il concetto filosofico del neoplatonismo», dice la nostra guida turistica, che nel corso della sua professione ha incontrato molte tipologie di turisti: da quelli preparati a quelli invece disinteressati, taluni anche un po’ maleducati, ma che Vittoria, con educata pazienza, è sempre riuscita a rabbonire andando ad accarezzare il motivo della loro vacanza.
Nel parlare con Vittoria si percepisce chiaramente che ama follemente il suo lavoro: «perché l’arte sprigiona emozioni sempre nuove riflesse negli occhi della gente. Non sento la fatica fisica quando salgo due o tre volte al giorno sulla cupola del Brunelleschi, perché quando raggiungi la vetta dopo aver parlato sui 463 scalini, puoi godere dell’emozione racchiusa negli occhi dei tuoi visitatori… al cospetto di uno spettacolare panorama di Firenze. Non sento nemmeno la fatica mentale, perché ho sempre avuto sete di conoscenza e continuo ad averne. La parte più stimolante del mio lavoro, che mi fa sentire protagonista, è quando all’ingresso dei musei spalancano la porta o sganciano il nastro d’ingresso; allora vedi il volto del tuo gruppo felice di entrare e di iniziare un’avventura» conclude Vittoria Fortino, che anche se a fine visita non ama molto gli applausi, gliene arrivano sempre tanti e più che meritati, data la sua grande passione nonché preparazione.