di Daniela Gori
marzo 2023
E’ un percorso di atmosfere invernali, a volte oniriche, a volte cupe e trafitte da raggi di luce, quello che la cantante quarratina Benedetta Gaggioli ha scelto di intraprendere con il suo album d’esordio, “Winter circle”. Quattordici le canzoni, che oscillano dal genere sperimentale al pop, dalla musica leggera alle espansioni elettroniche, di cui oltre che interprete è autrice e che stanno già uscendo (alcune con videoclip) sulle principali piattaforme, come Spotify e YouTube. Nei brani la voce da soprano di Benedetta riesce a creare armonie e incastri ricchi di suggestioni, in cui l’intensità interpretativa si sposa con la tecnica e l’estensione vocale.
Tutto il disco è stato dunque scritto, suonato, arrangiato e registrato dall’artista, aiutata nell’arrangiamento e nella registrazione da Riccardo Landi che lo ha anche coprodotto. Ad Andrea Benassai (che è anche pianista e arrangiatore dei Modà) è stato poi affidato il lavoro finale di mixaggio e masterizzazione. Con lo pseudonimo Beta Libre, Benedetta, pur continuando la carriera come cantante lirica, ha imboccato quindi un nuovo progetto, nato nelle lunghe giornate di isolamento e riflessione del lockdown e cresciuto nel corso di questi due anni, con l’intento di scandagliare i tormenti e i lati oscuri dell’artista, in un viaggio che parte dalle origini e arriva al “qui e ora”. Come anche si intuisce dallo stesso nome d’arte, (Beta Librae è la stella più luminosa della costellazione della Bilancia, segno zodiacale dell’artista) nel progetto musicale echeggiano richiami alla ricerca di armonia e di equilibrio, oltre che di libertà.
«E’ un album in cui ho investito molto in tempo, energie, risorse. Un viaggio nel mondo sonoro e emotivo personale e intenso. Ho sempre scritto canzoni per elaborare ed esprimere ciò che sento attraverso la mia voce e la musica e le parole» ha spiegato Benedetta «si parte dal primo brano, “Childhood”, dedicato all’infanzia, per poi proseguire nell’esprimere il mio intimo. Alcuni brani hanno una struttura, altri sono come dei quadri, metafisici, intensi, disturbanti».
Prima foto in alto: Luca Branchetti.