Obesità: cosa fare e cosa non fare

Obesità: cosa fare e cosa non fare

di Ferdinando Santini

marzo 2019

 

L’obesità colpisce, solo in Italia, 6 milioni di persone e 22 milioni sono in sovrappeso; dal 1975 ad oggi il numero di bambini obesi sul pianeta è decuplicato e l’Italia è in prima fila tra i paesi occidentali: i dati inducono ad una nuova strategia terapeutica. La terapia, fino ad ora, si è dimostrata inefficace perché basata sul paradigma della responsabilità personale del paziente. In quest’ottica il soggetto ingrassa perché non rispetta le regole.

I dati allarmanti inducono invece ad una profonda riflessione. È fondamentale che i media, le istituzioni e l’opinione pubblica adeguino il linguaggio e le immagini utilizzati sull’obesità, ritraendola in modo corretto e trattandola per quello che è: una malattia e non un problema estetico.

La prevenzione primaria viene riscoperta ed applicata fin dall’inizio della gravidanza, sulla mamma, sul nascituro e poi sui bambini. Vengono consigliate semplici regole da condividere:

1) Fare movimento: basta anche camminare a passo spedito per 3 volte a settimana per almeno 45 minuti di seguito.

2) Attenzione ai condimenti: usare il cucchiaio come unità di misura dell’olio e non più di 1 per pasto. Niente intingoli grassi.

3) Distribuire il cibo nella giornata: fare 4-5 piccoli pasti e una buona prima colazione.

4) Masticare con calma: per digerire meglio e, soprattutto, restare sazi più a lungo.

5) Non eliminare del tutto i “cibi ingrassanti”: sì a pasta, pane e patate, ma in porzioni ridotte e conditi semplicemente. Ridurre i cibi e le bevande ricchi di zucchero, educando le persone a riconoscerli.

6) Verdura a volontà, ma attenzione alla frutta: si dovrebbero assumere non più di 3-4 frutti al giorno.

7) L’alcol: limitarlo, poiché riduce l’eliminazione dei grassi che l’organismo mette in riserva. Fornisce calorie poco utili.

8) Il pesce: consumarlo almeno due volte alla settimana.

9) Proporsi obiettivi raggiungibili: è utile per la salute un dimagrimento lento, di circa 500 grammi a settimana, ma prolungato.

10) Mantenere il dimagrimento: evitare le oscillazioni di peso. Una perdita di peso del 10%, rispetto al peso iniziale, conseguito in 5-6 mesi, garantisce un sicuro vantaggio per la salute, se viene mantenuto.

Leggi anche: Obesità: da cosa dipende davvero?

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