Walter Becheroni – batterista

Walter Becheroni – batterista

di Marco Bagnoli

agosto 2012

Quella di Walter è la tipica storia dei tanti che come lui sanno tenere in mano uno strumento e farlo suonare – e a lui bastano giusto due bacchette: ha suonato di continuo, con un sacco di gente diversa, inventandosi ogni volta un nuovo progetto che valesse la fatica, la dedizione e la soddisfazione necessarie. Ha iniziato a suonare la batteria a soli dieci anni, dopo un paio d’anni nei quali invece ha imbracciato una chitarra. Anche la prova del nove del flauto dolce suonato a scuola conferma la presenza di un orecchio musicale, anzi due, il suo e quello di Alessio, suo fratello più piccolo.

Già all’età di sei anni picchiava sui tamburi, quando i suoi genitori lo portavano alla “Rinascita”, dove all’epoca si ballava, e il batterista dell’orchestra lo teneva sulle ginocchia durante gli intervalli; puntualmente diceva che il bambino era portato e meritava di stargli dietro. Però i suoi non potevano comprargli una batteria, dato che i prezzi allora erano molto più alti di oggi, e così Walter doveva ingegnarsi di suonarla a casa di qualche amico. A quattordici anni trova lavoro come pasticciere e il primo stipendio lo dette a Marco Sabatini per una Hollywood Meazzi. Va a lezione da Mac Poldo, alle “Macine” a Calenzano, circa un annetto, giusto il tempo di impadronirsi dello strumento per poi diluire l’interesse con le mille distrazioni dei motorini e degli amici della sua età; Poldo sapeva che avrebbe avuto un futuro come musicista, ma forse Walter ancora non lo sapeva. Poi un giorno è arrivata la cartolina; tornato dal militare era tornata pure la voglia di suonare la batteria.

Suona con David Nesti e Lucione, si chiamano gli “Sugar Blues” e suonano blues e pezzi loro; sono i tempi in cui ad Agliana ci sono solo tre o quattro gruppi e quindi l’agonismo rende la cosa ancora più eccitante, come una sfida a chi fa più serate e a chi suona meglio. Dopo un paio d’anni Walter visita la stanzina degli Stradelli, dove suonano Leonardo Ricotti, chitarrista, e Cristiano Pacini, all’epoca ancora a cavallo tra la batteria e il sassofono: insieme suoneranno per qualche tempo, facendosi chiamare “La banda gastrica”, cambiando diversi cantanti, tra cui il grande Gepponi. Il gruppo successivo è di Prato, gli “Stop”, dove conosce il suo attuale bassista, Paolo Matteini, col quale suona ormai da quasi vent’anni. Nel ’92-‘93 nascono quindi i Times up, che fanno blues, con Walter alla batteria, il Ricotti alla chitarra, Cris Pacini voce e sax, Paolo al basso e Alessio Becheroni, il fratello, alle tastiere; un gran bel periodo quello, suonando sempre in giro e con una serata fissa tutte le settimane al Risidò di Pistoia, in cima al viale Adua.

Erano i bei tempi andati, quando c’erano molti più posti per suonare, molti più soldi per i gestori e quindi per i musicisti, che adesso sono invece costretti a farsi mercanti di carne umana, perché vogliono che sia te a portargli la gente nel locale. Per un paio d’anni è stato il batterista di Gianluca Nesti e uno dei soci dell’Artigiano, l’associazione che stava prima sopra la banca organizzatrice di diverse edizioni del “Giugno aglianese”, per il quale Walter ha fatto anche il fonico; insieme hanno fatto una decina di serate, suonando anche in Svizzera. È poi la volta degli “Pseudo-re”, con Alessio, Paolo, Alessio Bornati alla chitarra e Daniel Matteini alla voce, un vero talento (che adesso sta in America), fanno musica loro più qualche cover, prima che Daniel venisse scoperto da un produttore importante, come si vede nei film.

La nuova formazione del 2000, “i Superficie”, rimette insieme Walter, Davide Nesti alla voce, Marco Mangoni alla chitarra, Alessio alle tastiere e Paolo Matteini al basso: fanno musica propria per una decina d’anni e registrano due dischi. Tra un concerto e l’altro, Walter trova anche il tempo di suonare con un gruppo di Empoli, gli “Oro nero”, per un paio d’anni, con un loro album e un sacco di serate, salvo poi lasciare la band per i costi eccessivi del carburante, l’oro nero. Oggi, a quarantadue anni, suona musica italiana negli “Elisert”, assieme a Paolo, a suo fratello Alessio, con l’altro Alessio, chitarrista, e con la giovane Giada Attanasio di Quarrata; è un tecnico di impianti audio e luci, è sposato con Tiziana e ha due bambine, Anna e Elena. Una futura coppia di musiciste in rosa, aggiungiamo noi. Ma questa è un’altra storia.

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