A tutto Tutorial!

A tutto Tutorial!

di Carlo Rossetti

settembre 2020

Si sentiva la mancanza di qualcosa, che il nostro fabbisogno personale fosse privo di un elemento in più per soddisfare le nostre esigenze, per completare le risorse necessarie per una vita decorosa. Ma cos’era questo pensiero che martellava nella nostra mente senza che noi potessimo decodificarlo? Cosa insomma ci mancava in maniera da destare preoccupazione e inquietudine? Poi la notizia tanto attesa è arrivata prorompente a mettere fine al nostro stato d’ansia. E’ il Tutorial che aspettavamo e a cui inconsciamente pensavamo, la figura moderna d’appoggio pronta a venire incontro alle nostre esigenze e a rendere finalmente la vita più rosa. Qualsiasi bisogno in un campo a noi sconosciuto, può essere esaudito dal Tutorial, uno, potremmo dire, che la sa lunga. Il fatto è, almeno a vedere dalla televisione, maestra di vita e talvolta di idiozie, che il Tutorial viene impiegato per insegnare delle cose molto banali, che qualsiasi persona appena in possesso di buonsenso e un minimo di creatività può personalmente risolvere.

Si va dalla richiesta di quali siano le modalità per trasportare un vaso di fiori da un posto all’altro della casa, senza che la pianta possa soffrirne a causa delle diverse condizioni di luce o di uno spostamento traumatico, a come deve essere il biglietto d’invito spiritoso e unico per una serata di burraco il cui ricavato andrà alle suore del Sacro Cuore, a come rifiutare elegantemente la mancia ad un emigrante senza apparire razzista. C’è anche la mamma in attesa che vuole farsi decorare la pancia in un eccesso di esaltazione materna e chiede quale sia l’immagine più adatta e se vuoi spiritosa. C’è il Tutorial per le donne che insegna come indossare i tacchi alti fino a 14 centimetri, senza mettere a repentaglio il femore o, peggio ancora, l’anca.

Anche il giovanotto invitato al matrimonio dell’amico, non sapendo come fare il nodo alla cravatta, potrà rivolgersi al Tutorial, che dopo una mezz’ora di domande per conoscere ambiente e persone invitate, saprà senz’altro togliere dall’imbarazzo il giovane, indicando il nodo opportuno e se vuole, anche il colore della cravatta. Altrettanto possibile la consulenza alla signora di casa per il cenone di Natale, che vuole un segnaposto originale per ciascun invitato. Che ci può essere di meglio di una stella cometa proveniente dal soffitto, calata a venti centimetri dal piatto e sulla cui coda scrivere il nome dell’invitato? Come i pastori e i Re Magi che duemila anni fa individuarono per mezzo della stella cometa la capanna di Gesù, così gli invitati potranno raggiungere il posto loro assegnato senza farne domanda a nessuno e intimamente pervasi da un senso mistico, mentre nell’aria risuona “Tu scendi dalle stelle”. Tanti sono i casi e i momenti della vita in cui il Tutorial si rivela necessario come un analgesico quando fa male un dente. 

Perciò siamo felici della sua presenza che ha alleggerito e migliorato la nostra vita, non dico come la scoperta della penicillina o di un vaccino, ma senz’altro come notevole passo in avanti. Perciò il fatto, pur non riuscendo a controbilanciare gli aspetti negativi della nostra vita, riesce a dare un attimo di sospensione, di pace e di speranza. Si dice a volte che ci vuole poco a ridarci un po’ di serenità. Ecco dunque il Tutorial.

Ci sarebbe un’altra figura che si è aggiunta negli ultimi tempi alla prima ed è l’Influenzer, che ha il compito di influenzare nelle scelte, di appoggiare le tendenze, di cercare insomma di convincere che è meglio fare questo che quello. Ma di questa ne riparleremo. Ora, sotto la paura del Coronavirus, suggestionati come siamo da tutti i “bollettini di guerra” giornalieri diffusi dai media, citando l’influenzer, si ha l’impressione di parlare di un untore, cioè di un portatore di influenza. Perciò lasciamo stare. Sarà per un’altra volta.

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