Storia di Lucciano

Storia di Lucciano

di Marco Bagnoli

settembre 2011

Le sue secolari peripezie lungo il sentiero incerto della storia ci conducono avanti l’anno Mille, quando la signoria de’ conti Cadolingi di Fucecchio poteva in loco vantare un fortilizio, del tipo di quello che tenevano sopra Buriano: non ne resta oggi alcuna traccia. Questo perché nel 1113, morto che fu l’ultimo dei discendenti di quella casata, il maniero toccò in dono al vescovo di Pistoia e successivamente, per buona sorte della provvidenza a una delle illustri proprietà dei Panciatichi, la potente famiglia di parte Ghibellina – la stessa che nei primi anni del Trecento diede inizio alla costruzione di villa La Màgia, anche se questa è un’altra storia.

Orbene, fu proprio Astancollo Panciatichi, il capo dei ghibellini pistoiesi, che scese fieramente in campo presso Benevento, nell’anno di grazia 1267, in occasione della omonima battaglia, persa la quale, inseguito dal podestà di Pistoia, Cialdo dei Cancellieri, questi di parte Guelfa, si vide costretto a rifugiare proprio a Lucciano. L’atteso incontro tra i due nobiluomini condurrà l’Astancollo alla definitiva fuga dalla suddetta località e la definitiva distruzione della fortezza, onde prevenire qualsivoglia possibile ravvivarsi degli avversi focolai.

La piccola chiesa romanica dedicata a Santo Stefano costituisce a tutt’oggi la sola superstite di quelle antiche lotte; questa sorgeva all’interno del perimetro fortificato e la ritroviamo in un documento del 30 aprile 1131, una *cartula che riporta la presenza di una ecclesia S. Stefani de Luciana. Ancora nel 1447 la si rammenta nei verbali della visita pastorale dell’allora vescovo Donato de’ Medici, dove si parla di una ecclesia S. Stefani. L’originaria struttura del chiesino resterà pressoché inalterata sino al primo ventennio del 1700, quando il curato della chiesa, Tommaso Pacini, nativo di Quarrata, provvederà ai restauri necessari, in linea col gusto dell’epoca, conferendole l’aspetto tardo barocco che possiamo ammirare ancora oggi.

* La cartula è l’unità costitutiva del cartulario, il volume manoscritto con cui nel medioevo le signorie e le chiese raccoglievano i loro documenti con finalità storica e giuridica.

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